Con favoloso candore, gli apprendisti stregoni ci dicono come intendono far scoppiare la guerra

Parola di Patrick Clawson uno stratega di un istituto neoconservatore di Washington (Washington Institute for Near East Studies):

“A dirla tutta, trovo che dare il via alla crisi sia davvero difficile. Ed è molto difficile per me vedere come il Presidente degli Stati Uniti possa farci entrare in guerra con l’Iran. Il che mi porta a concludere che, se non ci sarà un compromesso, la maniera tradizionale con cui l’America entra in guerra è la migliore per quel che concerne gli interessi degli Stati Uniti.

Qualcuno potrebbe pensare che il signor Roosevelt voleva farci partecipare alla seconda guerra mondiale, come ha accennato David, e per questo abbiamo dovuto aspettare Pearl Harbor. Alcune persone pensano che il signor Wilson voleva farci entrare nella prima guerra mondiale, e abbiamo dovuto aspettare l’episodio del Lusitania. Qualcuno potrebbe pensare che il signor Johnson abbia voluto inviare truppe in Vietnam, e per questo abbiamo atteso l’episodio del Golfo del Tonchino. Non siamo andati in guerra con la Spagna fino all’esplosione della USS Maine. E vorrei sottolineare che il signor Lincoln non se la sentiva di richiamare l’esercito federale fino a quando Fort Sumter fu attaccato; perciò ordinò al comandante di Fort Sumter di fare tutto ciò che i confederati della Carolina del Sud avevano detto che avrebbe provocato un attacco.

Quindi, se, in effetti, gli Iraniani non scenderanno a compromessi, sarebbe meglio se qualcun altro facesse cominciare la guerra. Si possono combinare le sanzioni con altri mezzi di pressione. Ho menzionato l’esplosione del 17 agosto. Si potrebbe aumentare la pressione.

Intendo dire che i sottomarini iraniani periodicamente si inabissano ed un giorno uno di loro potrebbe non risalire in superficie, chi sa perché? Potremmo fare una serie di cose, se volessimo aumentare la pressione. Non sto sostenendo che lo dobbiamo fare, sto solo suggerendo che un’opzione non esclude le altre: non è che le sanzioni devono funzionare oppure si fa diversamente.

Quel che facciamo è usare operazioni clandestine contro gli Iraniani. Potremmo fare di peggio”.

Questi apprendisti stregoni vogliono distruggere Israele e gli Stati Uniti. Anche insieme, i due paesi non sono in grado di occupare un paese di 70 milioni di abitanti poderosamente armato (2 milioni di effettivi sotto le armi e tecnologia russa: cf. drone americano catturato con relativa facilità) e che gode dell’appoggio di Russia, Cina e probabilmente Pakistan. Gli USA hanno perso in Corea, in Vietnam, in Somalia, in Afghanistan e anche la seconda volta in Iraq. La Libia non è certo “pacificata” e “democratizzata”. Le forze armate israeliane e statunitensi (+ CIA e Mossad) sanno di non potercela fare e hanno fatto di tutto per convincere i rispettivi governi a non commettere sciocchezze anche con dichiarazioni esplicite a mezzo stampa (arrivando in un paio di occasioni ad trattare Netanyahu come un imbecille – nulla di male in questo). Così siamo arrivati fino all’autunno senza essere in guerra. Ora ci sono le elezioni presidenziali. Obama è più debole. Un altro 11 settembre o un altro Golfo del Tonchino e non potrebbe astenersi dall’attaccare. Seguirebbe un cataclisma economico per il mondo, radioattivo per l’Asia meridionale e militare per tutto il Medio Oriente, con la distruzione di Israele, Iran, Turchia, Libano, Siria, Palestina, Egitto e petrodittature del Golfo. Milioni di profughi affluirebbero verso l’Europa, con mezzi di fortuna. Intanto l’austerità neoliberista sta annichilendo ogni nostra possibilità di far fronte ad una tale catastrofe.

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