PREMESSA: sia chiaro che io sarei per principio contrario alle rivoluzioni/rivolte. Pur essendo contrario agli assolutismi dei pacifisti-nonviolenti, non mi piace per nulla l’idea di fare del male al prossimo e di distruggere i beni degli innocenti. Penso che nessuna persona sana di psiche/anima e non robotizzata/sociopatizzata dovrebbe desiderare farlo.
Se succederà sarà essenzialmente per colpa della sinistra moderata e dei suoi elettori, che hanno rifiutato di porsi come alternativa ed hanno creato quel tappo che sta facendo salire la pressione alle stelle. Le mie sono soprattutto delle constatazioni.
Sempre più i poliziotti in assetto anti-sommossa solidarizzano coi compagni fuori servizio che partecipano alle manifestazioni.
Ieri mattina sono apparse squarciate, in una caserma di polizia, le gomme di un centinaio di camionette, fatte venire da varie regioni per il servizio d’ordine della manifestazione contro i tagli.
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2012/07/20/APESnIzC-crisi_madrid_rabbia.shtml
Yo tampoco voy a oponerme al pueblo cuando llegue el momento.
[Neanch’io ho intenzione di mettermi contro la gente quando arriverà il momento].
http://www.forodelguardiacivil.com/web/viewtopic.php?t=60615
Conferme da fonti spagnole che le autorità stanno perdendo il controllo delle forze dell’ordine
http://politica.elpais.com/politica/2011/08/03/actualidad/1312390136_001099.html
http://www.20minutos.es/noticia/1541090/0/fuerzas-seguridad/protestas/recortes/
Madrid, la polizia si toglie il casco e invece di reprimere aderisce ai cortei
È successo in questi giorni: gli agenti hanno solidarizzato con i dipendenti pubblici e non solo, si sono seduti vicino a loro tra gli applausi. «Anche noi siamo penalizzati dai tagli, molte nostre famiglie lamentano una situazione drammatica». Il Governo è infuriato, valuta sanzioni e provvedimenti disciplinari
Alberto Di Vita
MADRID – Poliziotti a Madrid che si tolgono il casco e solidarizzano con i manifestanti. Si siedono con loro, parlano con loro, in aperto contrasto con i colleghi che in altra parte della città reprimono duramente i manifestanti. Sembrano scene di “combutta col nemico”, degne d’altri tempi, invece è accaduto in questi giorni in Spagna. Gesti significativi, carichi di comprensione, da parte degli agenti, per chi protesta e anzi ne condivide i destini, come speigano essi stessi. Gesti silenziosi, ma sembrano dire molto: “Noi non siamo qui a picchiare le brave persone, il nostro ruolo è reprimere il crimine, non la genete onesta che lavora e viene penalizzata”. Una sorta di “ammutinamento” – ma che in realtà tale non voleva essere – che ha fatto infuriare il Governo.
Tutto è iniziato domenica, quando migliaia di dipendenti pubblici si sono mobilitati, dandosi appuntamento dopo il calare del sole: così per diverse ore il centro di Madrid è stato bloccato dalla protesta contro i tagli del governo centrale che prevede, tra le altre cose, provvedimenti pesantissimi, come la soppressione della tredicesima, la riduzione delle ferie e dei permessi sindacali. Tra i manifestanti, c’erano insegnanti, operatori sanitari, funzionari e dipendenti della pubblica amministrazione, pompieri compresi.
PRIMO SGARRO: CORTEO NON PERMESSO – La marcia, svoltasi senza il consenso delle autorità, è stata organizzata grazie ai social network. L’intento degli organizzatori era di accamparsi davanti al Parlamento spagnolo, ma le strade erano bloccate per cui la folla si è radunata a “Plaza de Neptuno”. Poi hanno sfilato per alcune vie di Madrid e, vista l’impossibilità di raggiungere il luogo prefissato, si sono accampati di nuovo a “Plaza de Neptuno”.
Ed è qui che è avvenuto il fatto straordinario: l’approccio dei manifestanti, così diverso da quello che ha generato gli scontri violenti dei giorni scorsi; l’atmosfera festosa e pacifica ha suggerito ad alcuni poliziotti di togliersi i caschi e accamparsi assieme ai concittadini, tra gli applausi e le urla dei presenti. «Sì, possiamo» è stato il motto della serata, cantato sotto uno striscione con su scritto «Uniti si può»: tante le foto che stanno facendo il giro dei social network iberici.
ARRIVANO ANCHE GLI AGENTI FUORI SERVIZIO – Nel corso delle ore, altri applausi per agenti fuori servizio e con cani al guinzaglio che si sono aggiunti alla spicciolata. Finché, attorno alle due del mattino, un centinaio di agenti antisommossa è arrivato per lo sgombero e far riprendere normalmente il traffico. La partecipazione di altre forze dell’ordine e il clima ha impedito qualunque incidente: la manifestazione si è dispersa dopo qualche minuto di serena discussione.
Un fatto davvero insolito e che coinvolge lavoratori che, per natura e inclinazione, sono lontani da proteste e atteggiamenti eversivi, a dimostrazione dell’impopolarità del premier Mariano Rajoy dopo le misure anti-crisi. La carta dei diritti e dei doveri militari impedisce però ai militari di unirsi alle manifestazioni e la reazione del Governo e del Ministero degli Interni spagnolo non si è fatta attendere. L’agenzia di stampa Reuters, infatti, rende noto che si stanno valutando sanzioni e provvedimenti disciplinari, ascrivendo ai partecipanti i reati di ammutinamento e insubordinazione.
«CI UNIAMO AI CITTADINI» – A seguito dell’accaduto, lunedì i principali sindacati delle forze di sicurezza civili e militari hanno espresso l’intenzione di assecondare le proteste e parteciparvi. Il segretario della Asociación Unificada de Militares Españoles (AUME), Mariano Casado, si è fatto portavoce del malessere dell’esercito per le misure adottate dal Governo che «potrebbero portare molte famiglie a una situazione veramente drammatica» e lanciato un monito: «Siamo stati pazienti, tolleranti e solidali col Governo. Ma la nostra capacità di sopportazione ha un limite». Ha poi aggiunto che si uniranno alle proteste dei cittadini e che gli organi direttivi dell’associazione valuteranno l’opportunità proteste specifiche, pur garantendo il «pieno rispetto della legge».
Anche il Sindacato della Guardia Civile ha invitato ufficialmente i facenti parte del corpo armato ad unirsi alle proteste, anche in forma anonima. Esempio seguito dalla polizia municipale di Madrid, con la protesta che si estende a macchia d’olio.
Come riporta El Paìs, ieri diverse centinaia di agenti di polizia non in divisa, ma perfettamente riconoscibili per via dei berretti blu e delle magliette sindacali, si sono uniti alle proteste di Madrid. Alcuni di loro hanno accolto il Direttore Generale della Polizia, Ignacio Cosidó Gutiérrez, a suon di fischi e rumorosissime vuvuzelas prima di una cerimonia per la presentazione di nuovi agenti, per poi tornare a protestare a mani alzate e al grido di «dimissioni di Rajoy, mani in alto questa è una rapina».
AUMENTO DEGLI EMIGRANTI SPAGNOLI – La situazione dell’economia spagnola desta preoccupazione per la tenuta dell’ordine pubblico e non lascia molte speranze. Aumentano gli spagnoli che decidono di emigrare, con un dato in crescendo del 44% rispetto al 2011, circa 12mila persone in più rispetto al solito. Dopo tante proteste e malcontento, arrivano gesti simbolici da parte delle istituzioni più alte. Il re Juan Carlos e il principe Felice si sono ridotti del 7% lo stipendio in linea con le misure di rigore predisposte dal Governo: 21mila euro in meno per il re (percepirà 272mila euro circa) e 10mila per l’erede al trono (percepirà 141mila euro). Su richiesta della stessa Casa Reale, il budget a disposizione era già stato diminuito del 2% rispetto al 2011.
Sono gesti non sufficienti a fermare l’ondata di protesta e le manifestazioni già programmate per giovedì, che non si fermeranno neanche dopo l’annuncio del Ministro delle Finanze, Cristobal Montoro, del ripristino della tredicesima natalizia per i dipendenti statali con stipendi inferiori a 962 euro, per allentare una situazione di esasperazione profonda.
Anche le forze dell’ordine italiane sono in rotta di collisione con i famigerati “poteri forti”
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/16/le-cause-della-rivoluzione-in-italia/
I “mercati” hanno continuato a strizzare la gente per strappare loro ogni centesimo senza rendersi conto che ci andavano anche di mezzo gli uomini e donne (e rispettive famiglie) preposti a difendere lo status quo.
Ora ai politici, per salvarsi, non resterà che dare in pasto alle folle chi li ha manovrati/ricattati/corrotti.
Non se ne andranno senza combattere.
Ma se le forze dell’ordine solidarizzano in massa abbiamo le stesse chance che avevano gli Alleati dopo l’ingresso in guerra degli Stati Uniti.
Povero Matteo Renzi: l’uomo sbagliato, al momento sbagliato, nel posto sbagliato.
grandebeltazor said,
1 ottobre 2012 a 09:47
Leggendo i commenti alla pubblicazione su Informare per Resistere ho scoperto una cosa forse interessante che potrebbe aiutarci a capire meglio la situazione (spero).
La mia tesi è quella sopra-esposta: una parte delle forze dell’ordine spagnole (e presumibilmente italiane) è riluttante a smazzuolare la popolazione e sembra più intenzionata a fraternizzare, non secondariamente perché il governo spagnolo (italiano) non intende pagare il dovuto.
Un commento in replica a questa tesi aparso su IxR: “le merde “rosso-brune” di informarexresistere… insomma i soliti fascisti mascherati da compagni…”
Sono colpevole di aver voluto mostrare il volto umano degli agenti anti-sommossa che, agli occhi di questo commentatore, non possono che essere macchine da guerre con la quali ci sono solo due opzioni: picchiare o essere picchiati.
Il che mi ha fatto pensare.
Se io fossi al potere e sapessi che si arriverà allo scontro – perché chi mi ha collocato dove sono determina le mie scelte politiche tramite i “mercati” – farei due cose:
1. spingerei la popolazione a demonizzare e disumanizzare le forze dell’ordine in modo che non ci sia alcuna prospettiva che le prime mi voltino le spalle;
2. fomenterei in ogni modo la violenza distruttiva, in modo da spaventare la maggioranza moderata e spingerla a chiedere soluzioni autoritarie-populiste che mi permettano di continuare a fare quel che sto facendo dietro la maschera del leader difensore del popolo (ascesa di Mussolini durante il biennio rosso)
Questa è, al momento, la mia lettura degli eventi. Potrebbe essere sbagliata ma la butto lì ad ogni buon conto.
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La resistibilissima ascesa di Alba Dorata e dell’estrema destra « Verso un Mondo Nuovo said,
6 ottobre 2012 a 09:23
[…] Certo, se invece ci convinciamo che nel nostro futuro ci possono essere solo dittature orwelliane à la 1984 e che le forze dell’ordine sono congenitamente fasciste ed irrimediabilmente schierate dalla parte del potere allora non c’è dubbio che riusciremo a far avverare le profezie più cupe. Ma le cose non stanno così: https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/09/28/le-rivoluzioni-si-fanno-con-lappoggio-delle-forze-… […]
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Interviste sobriamente rivoluzionarie – nascita di un movimento resistenziale « Verso un Mondo Nuovo said,
14 novembre 2012 a 08:36
[…] tenere il treno del cambiamento (della rivoluzione prossima ventura) sui binari costituzionali e del buon senso. Il mio indirizzo riformista lo sto illustrando nella […]
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Il bene, il male e le forze dell’ordine « Verso un Mondo Nuovo said,
21 novembre 2012 a 08:18
[…] tra manifestanti spagnoli e alcuni reparti degli agenti antisommossa sono disponibili in rete. https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/09/28/le-rivoluzioni-si-fanno-con-lappoggio-delle-forze-… Eppure tra molti prevale l’idea – manichea e disumanizzante – che “noi siamo noi” e […]
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Non sono esseri umani anche i poliziotti? | Informare per Resistere said,
21 novembre 2012 a 09:45
[…] mettere la difesa delle istituzioni prima del rispetto della costituzione e della dignità umana. Le videoriprese degli abbracci tra manifestanti spagnoli e alcuni reparti degli agenti antisommossa … Eppure tra molti prevale l’idea – manichea e disumanizzante – che “noi siamo noi” e […]
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