La bandiera olimpica in mano ai militari
di Manlio Dinucci
Possano le Olimpiadi essere «un momento di rinnovata amicizia in cui forgiare la pace»: così l’arcivescovo di Westminster ha salutato gli atleti giunti a Londra da tutto il mondo. Proprio per rappresentare questo spirito, nella cerimonia di apertura il governo di Sua Maestà britannica ha fatto issare la bandiera olimpica con i cinque cerchi, simbolo di pace, da una squadra di 16 militari britannici, scelti tra quelli maggiormente distintisi nelle ultime guerre. A capo della squadra, comprendente militari delle tre armi, Tal Lambert, responsabile delle comunicazioni delle basi aeree Lyneham e Brize Norton, impegnate l’anno scorso nella guerra alla Libia. Tra gli altri membri della Raf, il sergente Raval, distintosi nelle guerre dei Balcani e dell’Iraq. Tra quelli della marina e dei marines, l’ufficiale Hiscock, insignito della Queen’s Gallantry Medal per le sue azioni nell’invasione dell’Iraq. Tra quelli dell’esercito, il sernell’interesse dell’intera umanità. Grave il fatto che il Comitato olimpico internazionale abbia autorizzato tale scelta, che andrebbe vietata in qualsiasi paese si svolgano le Olimpiadi. Altrettanto grave che lo abbia ignorato la stampa internazionale, presente a Londra con migliaia di giornalisti. Impegnati a descrivere il cappello indossato da Sua Maestà, al momento in cui la bandiera olimpica è stata issata dai militari che rinnovano le glorie dell’impero britannico.
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