Questi saranno, presumibilmente, gli schieramenti della Terza Guerra Mondiale, come si sono delineati al recente voto sulla Siria.
Il presidente di turno dell’assemblea generale è il rappresentante del Qatar, paese fortemente coinvolto nella destabilizzazione della Siria.
Il rappresentante della Siria ha notato il curioso paradosso che gli sponsor della risoluzione (Arabia Saudita, Qatar, Bahrein – paese, quest’ultimo, che ospita il comando della Quinta Flotta e 2.300 soldati americani ed ha soffocato nel sangue le proteste della popolazione) siano proprio i paesi che gli stessi media occidentali hanno indicato come i principali fornitori di armi agli insorti. Ha anche aggiunto che il suo paese applicherà le norme della convenzione sulle armi chimiche quando lo farà anche Israele.
I 12 voti contrari sono quelli dei soliti noti, gli “stati canaglia”, incluso il Nicaragua.
Tra i 133 favorevoli, il rappresentante del Sudafrica ha deplorato le violenze da entrambe le parti, precisando che in una guerra civile entrambe le parti sono tenute a rispettare le norme del diritto internazionale, ed ha escluso qualunque soluzione militare della crisi.
Anche i rappresentanti del Cile e del Brasile hanno condannato la violenza di entrambe le parti e precisato che continueranno ad appoggiare le vie diplomatiche ed umanitarie proposte da Kofi Annan.
Il rappresentante di Israele ha accusato l’Iran di aver organizzato la repressione siriana e si è rammaricato del fatto che la comunità internazionale non abbia ancora riconosciuto questo stato di cose
I rappresentanti di Uruguay ed Argentina hanno escluso categoricamente l’uso della forza nella soluzione del conflitto siriano ed invitato gli stati ad astenersi da azioni che promuovono la violenza in Siria.
Il rappresentante della Nigeria ha parimenti richiesto una soluzione pacifica della crisi e stigmatizzato la parzialità della risoluzione che accusava solo una parte (il governo siriano) di violare i diritti umani dei Siriani e la posizione della Lega Araba che, avendo come unico obiettivo un cambio di regime, impedisce qualunque soluzione diplomatica.
Il rappresentante della Serbia esclude l’intervento armato.
Tra i 31 astenuti figurano l’India, il Pakistan, l’Algeria, il Ghana, il Libano, la Tanzania, il Vietnam, lo Sri Lanka, l’Uganda, l’Armenia.
Il rappresentante dell’India ha accusato entrambe le parti di violazioni dei diritti umani e rifiutato ogni azione unilaterale.
Il rappresentante della Tanzania ha spiegato di essersi astenuto dal voto perché l’assemblea non ha tenuto nel giusto conto le interferenze esterne che hanno impedito di perseguire le vie della negoziazione.
Tra chi non si è presentato al voto (17), troviamo le Filippine, l’Etiopia e lo Yemen
http://www.un.org/News/Press/docs//2012/ga11266.doc.htm
Dopo che Kofi Annan ha gettato la spugna, ora la strategia occidentale si avvarrà quasi certamente della R2P, il dovere di intervento per ragioni umanitarie, che si è già dimostrato molto utile in innumerevoli occasioni in passato, e si verificherà un’escalation dell’impegno euro-americano nella regione (come in Vietnam).
Un attentato terroristico in qualche capitale europea o negli Stati Uniti potrebbe anche venire incontro all’urgenza israeliana di attaccare l’Iran:
“Il New York Times reintroduce il classico motivo della rappresaglia terroristica iraniana, spiegando che ci sono esperti che valutano improbabile un contrattacco iraniano diretto esplicitamente contro le forze armate statunitensi, che fornirebbe un facile pretesto per un intervento americani. Per qualche “bizzarra” ragione, questi asseriti “esperti”, ritengono che sia più probabile un’offensiva iraniana per mezzo di autobombe fatte esplodere in diverse capitali mondiali”
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/22/il-new-york-times-prepara-il-terreno-per-il-prossimo-11-settembre-dove-sono-kennedy-e-kruscev-quando-ne-hai-bisogno/
“Il piano prevedeva un bombardamento preventivo israelo-statunitense dei siti nucleari iraniani ed un possibile attacco terroristico con uso di armi di distruzione di massa sul suolo americano di cui i media avrebbero incolpato l’Iran“.
Perché la conferenza di pace e riconciliazione di Teheran non può interrompere l’escalation globale « Verso un Mondo Nuovo said,
10 agosto 2012 a 09:42
[…] https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/08/05/il-voto-sulla-siria-spacca-lonu-e-contrappone-nato… […]
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Il Nobel per la Pace all’UE: burla atroce o celebrazione della superbia eurocentrica? « Verso un Mondo Nuovo said,
12 ottobre 2012 a 21:39
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