A mio avviso hanno entrambi ragione. In condizioni normali lo scenario di Huxley è quello più indicato per governare le masse. Ma, quando la gente si sveglia anche solo un po’, lo scenario di Orwell diventa più pressante e lo vedremo molto presto all’opera in tutta la sua “tangibile genuinità”. Il Mondo Nuovo che ho in mente io, se diventerà realtà, lo farà in una fase successiva, dopo che milioni di persone avranno preso in mano i loro destini e ricacciato indietro gli architetti del “Mondo Nuovo” huxleyano, che tanto nuovo non è, come si evince dal fumetto.
Ad ogni modo, una lettera di Aldous Huxley, autore di “Brave New World” (“Il Mondo Nuovo”), a George Orwell, autore di “1984”, risalente all’ottobre 1949, definisce la divergenza tra le visioni del mondo dei due geniali pensatori e scrittori.
[Una curiosità: nel 1917, ad Eton, Huxley aveva insegnato francese ad Orwell, per un breve periodo].
Gentile signor Orwell,
È stato molto gentile da parte sua invitare i suoi editori ad inviarmi una copia del suo libro. […]. Concordando con tutto ciò che i critici hanno scritto di questo libro, non ho bisogno di dirle, ancora una volta, quanto sia splendido e profondamente importante. Posso parlare, invece, di ciò di cui si occupa il libro – cioè a dire la rivoluzione definitiva? Le prime avvisaglie di una filosofia della rivoluzione definitiva – la rivoluzione che sta al di là della politica e dell’economia, e che mira al sovvertimento totale della psicologia dell’individuo e della sua fisiologia – si trovano nel Marchese de Sade, che si considerava il continuatore, il realizzatore di Robespierre e Babeuf. La filosofia della minoranza dominante in “1984” è un sadismo che è stato portato alla sua logica conclusione, andando al di là del sesso e negandolo. Che nella realtà la politica dello stivale schiacciato sul volto possa protrarsi all’infinito sembra dubbio. La mia convinzione personale è che l’oligarchia dominante troverà modi meno ardui e dispendiosi di governare e di soddisfare la sua brama di potere, e questi modi assomiglieranno a quelli che ho descritto in Brave New World (“Mondo Nuovo”). Ho avuto recentemente occasione di esaminare la storia dell’ipnotismo e del magnetismo animale e sono rimasto colpito dal modo in cui, per centocinquanta anni, il mondo ha rifiutato di prendere atto, seriamente, delle scoperte di Mesmer, Braid, Esdaile e degli altri.
In parte a causa del materialismo imperante e in parte a causa del perbenismo imperante, i filosofi e gli uomini di scienza del XIX secolo non erano disposti ad indagare gli aspetti più strani della psicologia che potevano essere applicati nell’arte del governo da uomini pragmatici, come politici, soldati e poliziotti. Grazie alla deliberata ignoranza dei nostri padri, l’avvento della rivoluzione finale è stato ritardato di cinque o sei generazioni. Un altro caso fortuito è stato l’incapacità di Freud di riuscire ad ipnotizzare i pazienti e la sua conseguente svalutazione dell’ipnotismo. Tutto ciò ha ritardato l’applicazione diffusa dell’ipnotismo alla psichiatria per almeno quaranta anni. Ma ora la psicoanalisi è stata combinata con l’ipnosi e l’ipnosi è stata resa agevole ed indefinitamente estensibile attraverso l’uso di barbiturici, che inducono uno stato ipnotico e suggestionabile anche nei soggetti più recalcitranti.
Entro la prossima generazione credo che i governanti del mondo scopriranno che il condizionamento infantile e la narco-ipnosi sono più efficienti, come strumenti di governo, dei manganelli e delle prigioni, e che la brama di potere può trovare, nell’induzione delle persone ad amare la propria servitù, una gratificazione paragonabile a quella generata dal fustigarle e scalciarle per renderle sottomesse. In altre parole, ritengo che l’incubo di 1984 sia destinato a trasformarsi nell’incubo di un mondo che rassomiglia più a quello che ho immaginato in Brave New World. Il cambiamento sarà il portato dell’esigenza di una maggiore efficienza. Nel frattempo, naturalmente, ci potrà essere una guerra su larga scala, biologica e nucleare – nel qual caso avremo incubi di altra natura e difficili da immaginare.
Grazie ancora per il suo libro.
Cordialmente,
Aldous Huxley
Mauro Poggi said,
6 aprile 2012 a 12:44
Il fumetto e la lettera offrono spunti di riflessione a non finire. sarei portato a pensare che ciò a cui stiamo assistendo oggi è una sapiente miscela di entrambi gli scenari.
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grandebeltazor said,
6 aprile 2012 a 14:11
Penso proprio che le cose stiano così e vale la pena di essere qui, ora, per l’immensa lezione di vita che ci sarà impartita dalla storia.
Non credo si sia mai visto nulla del genere, prima, su questo pianeta (a meno che non siano vere le cose su Atlantide, Mu e compagnia “bella”).
Tempi tragici ma eccitanti; e poi ogni parto è doloroso: il bello viene dopo (assieme alle notti insonni e allo stress ;o)
Continuo a credere che siamo dei privilegiati. Sommersi o salvati? Sta a noi stabilirlo.
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Mauro Poggi said,
6 aprile 2012 a 14:30
Forse siamo entrati in un’epoca assiale, nel pieno di uno di quei periodi che dentro la storia rappresentano la cerniera fra un prima e dopo. Mi chiedo quanti sono quelli che lo attraverseranno consapevoli di ciò che accade.
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grandebeltazor said,
7 aprile 2012 a 08:34
Temo che saranno pochi quelli che arriveranno dall’altra parte (cf. guerre, rivoluzioni, cambiamento climatico, pandemie, carestie, ecc.) e ancor meno quelli che ci arriveranno consapevoli (cf. “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”).
Immagino che in “alto” si farà di tutto per costruire una scenografia tale da far credere che tutto l’essenziale è ancora come prima della Grande Trasformazione. Ma falliranno. Se l’oligarchismo predomina, a mio avviso, è perché la maschera sta cadendo, perché sempre più gente non crede alle finzioni ed alle menzogne, perché stiamo veramente facendo la differenza, coralmente. Vedremo nei prossimi anni se ho/abbiamo visto giusto.
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Mauro Poggi said,
6 aprile 2012 a 14:16
Su Stuart McMillen, che trovo molto bravo, ho questo link al suo blog, nel caso non lo conoscessi già:
http://www.recombinantrecords.net/category/cartoons/
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grandebeltazor said,
7 aprile 2012 a 08:24
No, non lo conoscevo, avevo solo letto quel fumetto tempo fa. Grazie per il link!
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